
Si è voltato indietro. Si è accorto che non cerano tutti e ha realizzato un programma specifico che supera laplasia dei non vedenti: Braillenet. Infatti, sensibile alle trasformazioni della nostra società contemporanea, nella quale sta avvenendo un processo di commercializzazione del pensiero che sta mettendo in crisi ed impedendo lo sviluppo della creatività -concetti sostenuti già nel 1900 soprattutto da Friedrich Von Hajekl- ha pensato che gli alunni non vedenti, pur avendo accesso alle nuove tecnologie, più di altri rischiavano lesclusione dal processo culturale di riflessione consapevole e disinteressata finalizzata alla comunicazione. Il display Braille e lo screen reader, un applicativo eseguito allavvio, consentono già ai non vedenti -illustra con gioiosa chiarezza didee il prof. Giuseppe Micali- di leggere il contenuto dello schermo di un computer; un sistema di emulazione del mouse trasforma in voce il testo apparso sul monitor, prodromi di accesso al web. Ma -aggiunge- non sono strumenti sufficienti per rendere i siti facilmente usabili e accessibili, malgrado le direttive non solo della cirolare del 6 settembre 2001, AIPA/CR/32, ma anche della legge 4, del 9 gennaio scorso, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.13, il giorno 17 dello stesso mese, a tutela degli alunni disabili nell'utilizzo dei computer.
Perché?
I limiti dellaccesso ai siti sono numerosi per i non vedenti. Innanzitutto, perché non hanno la possibilità di accedere direttamente ad una informazione veloce, ma essa deve transitare attraverso altri dispositivi hardware che consentono la conversione dei font da monitor a tastiera. In secondo luogo, vero è che in qualsiasi sistema operativo del personal computer è possibile installare il carattere Braille, che consente la battuta, la lettura e la stampa, perciò è possibile creare pagine html settate con detto font per un accesso più veloce alla lettura, ma questo sistema è limitativo per due motivi: 1) la barra-Braille, usata dal non vedente, permette una lettura di 40 caratteri solo su una linea; 2) sebbene il contenuto del monitor venga riprodotto contemporaneamente su un display Braille, non dà la percezione della disposizione del testo sulla pagina.
Per superare dunque il problema dellaccessibilità facilitata dei font digitali, dal momento che non tutti i testi elettronici possono essere letti da chi utilizza uno screen reader, una barra Braille o un sintetizzatore vocale, il prof. Micali ha concretizzato un sogno: il software Braillenet, in grado oggi di realizzare non solo pagine che rendano facile la conversione dei contenuti da parte dei programmi dello screen reader, ma persino un sito, scritto tutto in Braille, che è, principalmente, il primo motore di ricerca al mondo dedicato ai non vedenti (www.braillenet.it). Pertanto, particolarmente interessata, anche lUnione Ciechi è stata presente, con una sua rappresentanza, al III Corso Residenziale ASIS di Ostuni (BR), durante il quale notevole è stata lattesa intorno alla relazione dellillustre informatico.
Se è pleonastico sottolineare la portata del contributo dello studioso ricercatore, licet domandarsi se la tecnologia, spesso demonizzata, possa divenire sostegno di una cultura facilmente accessibile a tutti. Soltanto se affiancata dalla scienza, sembra rispondere il messaggio di Almost Blue, uno dei più bei thriller del nuovo noir italiano, di Carlo Lucarelli, al quale ci affidiamo. A Grazia, la protagonista, più delle sofisticate tecnologie che usa, per cercare di prendere lassassino seriale, servirà l'intuito e la capacità di ascolto di Simone, cieco dalla nascita. |